Economia dell'elogio
- Paolo Di Pietra
- 18 gen 2018
- Tempo di lettura: 2 min

Attenzione a lodare eccessivamente i bambini. L’eccessivo uso dell’elogio è controproducente. Quando lodiamo alcune funzionalità, come l'intelligenza, in realtà stiamo limitando i bambini, perché questi finiscono per sviluppare la paura del fallimento. In questo modo si sviluppa la “mentalità fissa”. Il che sta a significare che i bambini che hanno questa caratteristica una volta chiamati ad affrontare un compito, sceglieranno soluzioni più facili per non fallire, cercando di non deludere le aspettative degli adulti. Quando, invece, elogiamo i bambini per i loro “sforzi”, notiamo che finiscono per essere più persistenti. Questi bambini sviluppano la cosiddetta “mentalità di crescita”, basata nel desiderio di migliorare. Attenzione, però! Anche quando elogiamo in eccesso i ragazzi allo sforzo è controproducente. Nel lodare occorre moderazione. Le neuroscienze hanno dimostrato che gli elogi astratti, cioè non realistici, non funzionano. Che cosa significa, in concreto? Un giovane calciatore che si sente dire spesso “come sei bravo!”, “sembri Messi!”, può perdere il senso della realtà. Pensare di riuscire sempre bene, in tutto, potrebbe far si che il bambino avrà difficoltà ad accettare l’errore. L’errore, invece, dovrebbe essere il migliore alleato del bambino per il suo sviluppo evolutivo. Non esistono formule lineari, ma una formula ottimale possiamo trovarla: è quella della giusta misura. Lo “sforzo”, dunque, è importante, ma è altrettanto importante raggiungere determinati risultati, non perdendo di vista ciò che i bambini devono imparare. Promuovere la vera “mentalità di crescita” è quella di insegnare ai bambini che i loro cervelli sono come muscoli che possono essere rafforzati attraverso il lavoro. Così, invece di dire “Non tutti sono bravi a giocare al calcio, fai solo ciò che puoi”, un educatore o un genitore dovrebbe dire: “Ogni volta che trovi una soluzione diversa, il tuo cervello cresce”. O invece di dire: “Forse il calcio non è il tuo punto forte”, un approccio migliore potrebbe essere: “Il calcio non è ancora uno dei tuoi punti di forza, dovrai sforzarti ancora un po’”. Così si pone l’enfasi sullo “sforzo”, ma al fine di ottenere risultati e per migliorare l'apprendimento. Gli elogi, dunque, sono importanti ma vanno motivati e devono essere specifici.
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